Sor Rico
“…..Appena terminai con buon esito gli studi e conseguii il diploma di perito agrario presso l’istituto Caprile di Pesaro, mio padre, che allora era impiegato di banca, mi disse che, se avessi voluto, avrei potuto iniziare a lavorare presso l’istituto bancario al suo fianco. Rifiutai l’invito: lavorare in un ufficio, in un ambiente chiuso, non era proprio ciò al quale ambivo; dovevo stare all’aria aperta, respirare ogni giorno quel senso di libertà che solamente la vita nei campi ti può regalare, assaporare il lento trascorrere delle stagioni e cogliere il buono che ognuna di queste può offrire; anche se questo spesso comporti l’affrontare un lavoro duro e complesso, che non assicuri mai nessuna certezza, nel quale essere in balia degli eventi metereologici è una costante e dove, dopo ogni buon raccolto, potrebbero avvicendarsi altrettanti delusioni …..”
Questo era il racconto di nostro nonno, Trento Enrico Bramucci, classe 1915, quando doveva motivare a noi nipoti quella che era stata la sua scelta di vita.
E fu così che, dopo aver sposato nostra nonna Elena, anch’essa nata in una famiglia dedita al mondo agricolo ed estimatrice dei buoni prodotti della terra (il padre Giulio era proprietario di una fiorente azienda agricola nonché fattore ed uomo di fiducia per numerosi proprietari terrieri della zona), dopo alcuni anni trascorsi come responsabile del consorzio agrario comunale e come amministratore delle terre dei possidenti del territorio, nei primi anni ’60, fondò la propria azienda agricola nelle campagne del comune di San Costanzo in località Stacciola.
Da subito, oltre alla produzione di cereali, ortaggi in campo aperto ed all’allevamento di bestiame, iniziò a coltivare l’olivo e la vite; produzione che venne potenziata nei primi anni ottanta con l’impianto del primo vigneto di sola uva biancame per la produzione del Bianchello del Metauro DOC.
Oggi siamo noi, i suoi “nepoti” (come soleva chiamarci), a continuare il suo lavoro, anche con l’impianto di nuovi vigneti (2016); seppure con attrezzature e tecniche moderne, ma con la stessa passione, lo stesso amore ed il rispetto per madre terra che nostro nonno ci ha saputo tramandare.
Di questo gli saremo sempre riconoscenti, ed è per questo che a lui che vogliamo intitolare la nostra nuova cantina, completata nel 2018, simbolo di un recondito desiderio di innovazione ma al tempo stesso della volontà nel voler proseguire il percorso che lui stesso aveva intrapreso.
Della sua figura rimane in noi vivo il ricordo, le sue indicazioni ed i suoi consigli; e sembra essere al nostro fianco quando siamo intenti nelle attività del vigneto, durante la stagione della vendemmia o nelle mansioni fra le botti colme di vino………lui, sempre in compagnia di nostra nonna, con l’immancabile cappello a falde larghe calato in testa; lui, nostro nonno, il signor Enrico o, come tutti erano soliti salutarlo quando l’incontravano per strada, il “Sor Rico”.
I suoi nipoti,
Giovanna Massimiliano Francesco Roberta